Teramo, posta in una conca circondata da colline, guarda i monti della Laga e il massiccio del Gran Sasso. Sorge alla confluenza del fiumi Vezzosa e Tordino, e per questo in età romana fu chiamata Interamnia (tra due fiumi) Praetuziorum. Sotto Augusto e Adriano visse un periodo aureo del quale furono testimonianza le Terme, l’Anfiteatro del III-IV secolo e il Teatro del 30 a.C. del quale sono ancora visibili due arcate in travertino.
Di grande importanza è la Cattedrale sita nel cuore della città e dedicata a S. Berardo. La chiesa fu iniziata nel 1158 e rimaneggiata nei secoli successivi fino ad assumere una veste barocca, i cui effetti sono stati cancellati dal restauro degli anni ’30.
La Cattedrale Foto L.D'Angelo
La facciata presenta un ricco portale, opera di Diodato Romano (1332), mentre è un aggiunta successiva la merlatura sovrastante. Il campanile a pianta quadrata è di Antonio da Lodi (1493). L’interno della chiesa è a tre navate ed è romanico nella parte anteriore e gotico in quella posteriore.
La Cattedrale Foto L.D'Angelo
Paliotto (Foto D'Angelo)
Due opere sono di notevole interesse nella cattedrale: il paliotto d’argento, eseguito da Nicola da Guardiagrele tra il 1433 e il 1448, e il polittico con l’incoronazione della Vergine e nella cui parte inferiore è raffigurata la città di Teramo, opera di Iacobello del Fiore.
Altre chiese da ricordare sono la chiese di S. Anna, eretta in forme bizantine e bruciata dai Normanni nel 1155, e la chiesa di S. Maria delle Grazie, sorta come monastero di suore benedettine, conserva allÂ’interno unÂ’opera in lego policromo, la Madonna con Bambino di Silvestro dellÂ’Aquila.