Lo zafferano si ricava dai pistilli di un fiore, il Crocus sativus, originario del Medio Oriente e introdotto per la prima volta in Italia proprio in Abruzzo, intorno al 1300 da un frate domenicano, Domenico Santucci di Navelli.
Oggi è proprio nell’altopiano di Navelli che continua la coltivazione manuale di questo prezioso fiore. La raccolta, nel periodo della fioritura, avviene presto di mattina prima che i fiori siano completamente aperti.
Per avere un chilo di zafferano occorrono circa duecentomila fiori, ma sono sufficienti pochi grammi per dare colore e sapore alle pietanze. In commercio lo zafferano è disponibile macinato in bustine giàdosate, oppure in filamenti ancora integri racchiusi in barattoli.
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