In seguito alla forte scossa di terremoto avvenuta alle 3.32 del 6 aprile 2009, la chiesa di Santa Maria ad Cryptas, gioiello dell’arte medievale abruzzese, è stata pesantemente danneggiata sia a livello strutturale sia per la perdita di alcune porzioni del ciclo di affreschi duecentesco.
Questa chiesa, risalente alla seconda metà del XIII secolo, fu costruita secondo i canoni dello stile gotico-cistercense. All’esterno presenta una sobria facciata, ma all’interno, ad una sola navata, conserva due dei cicli di affreschi più antichi e meglio conservati del Medioevo abruzzese.
Gli affreschi più antichi si fanno risalire alla fine del duecento e sono di scuola benedettina. Sulla parete di destra si trovano le storie dell’antico testamento con Cristo che dà origine al Sole e alla Luna, la creazione degli animali, la creazione dell’uomo e della donna, il peccato originale e la cacciata dal Paradiso. Nel presbiterio gli affreschi riguardano il Cristo che si trova tra i Santi, e ancora l’ultima cena, il bacio di Giuda, la Flagellazione, la Crocifissione e il Seppellimento.
Il Giudizio Finale occupa l’intera controfacciata con Cristo, gli Apostoli, gli Eletti, la resurrezione dei morti, in basso l’inferno con i dannati e distaccato S. Michele che con la bilancia pesa le anime. Un riferimento agli affreschi di Bominaco è costituito dall’illustrazione dei mesi. In epoca successiva fu eseguito sulla parete di sinistra un ciclo mariologico. Vi troviamo l’Annunciazione, la Madonna con in braccio il Bambino, e altre figure di Santi quali S. Caterina d’Alessandria e S. Rocco.